È ancora possibile assaporare la ribollita, tipico piatto invernale toscano
Siamo giunti a marzo, mese che vede la natura sbocciare nuovamente in tutti i suoi colori grazie alla primavera. Prima di iniziare ad assaporare il clima mite di questi mesi, abbiamo ancora la possibilità di gustare dei favolosi ingredienti e piatti invernali. Le terre toscane possono ora donarci ancora spinaci, carciofi e cavolfiore, broccoli e bietola, finocchio e asparagi in quantità. Tutti questi ingredienti sono gustosi e accompagnano il passaggio alla primavera grazie al loro sapore. Possiamo trovare ovunque questi prodotti del campo e sbizzarrirci in ricette fantasiose per gustare al meglio i sapori dell’orto.
In Toscana però c’è un protagonista assoluto dei mesi invernali che occupa le tavole di tutta la regione, Valdichiana Senese inclusa: il fantastico cavolo nero. Parliamo di un prodotto dal gusto intenso e inconfondibile, che dona quel tipico sapore toscano ad ogni piatto e pietanza. E questo ingrediente è probabilmente il re dell’inverno soprattutto grazie ad un piatto tipico di queste terre, la famosissima “ribollita”.
Perché si chiama ribollita?
Il nome di questo piatto tipico della tradizione culinaria povera della Toscana lascia ben poco spazio alla fantasia. La pietanza in questione infatti veniva preparata con più cotture (appunto, ri-bollita) e prevede una zuppa a base di fagioli, verdure e pane raffermo. Tutti ingredienti saporiti, gustosi ed economici, che hanno da sempre garantito un ottimo pasto con i rimasugli del giorno prima. Se quindi potremmo definire questa ricetta antica ma moderna perché combatte lo spreco alimentare, possiamo sicuramente affermare che la sua longevità è strettamente collegata al suo gusto. Il sapore inconfondibile della ribollita ha accompagnato per generazioni le tavole e le cucine toscane, con sfumature locali e addirittura ricette familiari. Il successo della ribollita si deve al cavolo nero, ingrediente forte e deciso che lascia indubbiamente il segno nella ricetta toscana.
Come si prepara la ribollita?
Per preparare questo delizioso piatto non serve essere chef stellati, bastano buona volontà, buoni ingredienti e i tempi giusti. Ecco qui cosa vi serve (per 4 persone):
- 1 mazzo di cavolo nero
- 1 scarola (o bietola)
- 1 costa di sedano, 1 carota e 1 cipolla
- ¼ verza
- 1 patata
- 800g fagioli cannellini (precotti o secchi)
- 2 l di brodo vegetale
- Rosmarino, pepe, sale, olio EVO e timo q.b.
Preparazione:
Fate un soffritto di carota, cipolla e sedano ed aggiungete la patata tagliata a pezzettini ed un mazzetto di erbe aromatiche con timo e rosmarino. Tagliate le verdure a pezzi ed aggiungetele ora al soffritto, aggiungendo l’acqua dei fagioli e cuocete il tutto per due ore a fiamma lenta, aggiungendo di tanto in tanto il brodo vegetale (potete anche usare l’acqua). Dopo le due ore, schiacciate 400g di fagioli per farne una crema ed aggiungetela alla zuppa. Dopo 30 minuti aggiungete la restante parte di fagioli (senza schiacciarli). Coprite con il brodo e lasciate cuocere per altri 30 minuti, con sale e pepe a piacere.
Una volta ultimata la cottura, preparate un recipiente (meglio se una pentola di coccio)per la pietanza: mettete dei pezzi di pane raffermo e sopra versate la zuppa, ancora pane e poi nuovamente zuppa, fino a riempire il recipiente. Avvolgete il tutto con della carta alluminio e fate riposare per 3 ore (l’ideale sarebbe far riposare una nottata intera). Dopo il riposo, preparate una pentola e riscaldate la ribollita a fuoco lento per 20-30 minuti, aggiustando di olio, sale e pepe se necessario.
È tutto pronto per mangiare, e ricordate: la ribollita va assaporata calda!